Ci siamo finalmente meritati un periodo di vacanza! Sarà un tempo per distrazione e divertimento oppure il momento adatto per dedicarci finalmente a ciò che rimandiamo durante tutto l’anno? Spesso infatti quando siamo troppo occupati dalle nostre attività quotidiane, ci ripromettiamo di occuparci delle “cose giuste”, quelle che sentiamo prioritarie nella nostra vita, durante il tempo libero della vacanza. Ma quando finalmente il tempo per realizzarle è a nostra disposizione, ecco che la voglia di lasciarsi vivere, distrarsi e divertirsi senza pensare a nulla, finisce col dominare incontrastata. Nel nostro intimo convivono sempre in conflitto queste due forze e, ammettiamolo, spesso soccombiamo alla passività totale e all’inerzia.
Qual’è il nostro scopo? Quale urgenza ci muove? E’ indubbio che ci riempie di gioia il poter svolgere un’attività assaporandola appieno: praticare uno sport, fare una passeggiata, svolgere una qualunque occupazione scegliamo fino a sentircene intimamente soddisfatti. Si tratta però di una modalità di cui raramente facciamo esperienza. Siamo spesso mossi da intenzioni contrastanti: il puro e semplice senso del dovere o piuttosto il vero piacere di fare qualcosa in tutta la sua pienezza.
Anche per quanto riguarda il nostro yoga, vale la stessa dualità. Ci stiamo consentendo di vivere pienamente la nostra pratica, fino a sentirci sazi di questa esperienza? Il nostro yoga è svolto semplicemente per abitudine oppure con frequenza, con regolarità, con intima adesione? Lo scegliamo semplicemente come un’attività rilassante da svolgere quando ne abbiamo la possibilità o piuttosto come un’attività potenzialmente trasformativa, rispettandone anche le ricadute, le comprensioni che ci colpiscono? Questo ragionamento è presente negli Yoga Sutra di Patanjali, importante testo di riferimento dello yoga. La mente si acquieta proprio quando un’attività viene svolta con attenzione e consapevolezza, senza distrazioni, a pieno cuore.
La vacanza può divenire il momento giusto per fare questa importante scoperta.
Peggy Eskenazi
